Dojo Kun

Massimo Armellino CSK Centro Studi Karate Cuneo

 

一、人格完成に努むること

        hitotsu, jinkaku kansei ni tsutomuru koto

        Il karate è mezzo per migliorare il carattere

 

一、誠の道を守ること

        hitotsu, makoto no michi wo mamoru koto

        Il karate è via di sincerità

 

一、努力の精神を養うこと

        hitotsu, doryōku no seishin wo yashinau koto

        Il karate è via per rafforzare la costanza dello spirito

 

一、礼儀を重んずること

        hitotsu, reigi wo omonzuru koto

        Il karate è via per imparare il rispetto universale

 

一、血気の勇を戒むること

        hitotsu, kekki no yū wo imashimuru koto

        Il karate è via per acquisire l'autocontrollo

 

Dojo Kun Massimo Armellino CSK Centro Studi Karate Cuneo

 

All' inizio e soprattutto al termine dell' allenamento, dopo il mokuso (meditazione), viene pronunciato il Dojo Kun. Tradotto letteralmente significa "le regole del luogo dove si ricerca la via". Si tratta di cinque precetti cui dovrebbero attenersi i praticanti di karate non solo all'interno del dojo ma anche nella vita di tutti i giorni.

 

L' introduzione di queste antiche regole nel karate sembra risalire al XVIII secolo ad opera del Maestro Sakugawa Tode (1733-1815).

 

La traduzione sopra riportata è quella maggiormente utilizzata delle numerose possibili. Questo è dovuto al fatto che i kanji (ideogrammi)  non esprimono parole bensì concetti. Per questo motivo possono venire tradotti con sfumature diverse.

Personalmente preferisco la seguente interpretazione:

 

- Dobbiamo impegnarci a perfezionare il carattere

- Dobbiamo seguire la via della sincerità

- Dobbiamo rinforzare costantemente lo spirito

- Dobbiamo agire con il massimo rispetto per gli altri

- Dobbiamo raggiungere il pieno autocontrollo su noi stessi

 

Infatti la presenza del termine "Hitotsu" (innanzitutto, per primo) all'inizio di ogni frase e del termine "Koto" (rafforzativo imperativo del verbo) alla fine di ogni frase suggeriscono come non si tratti di semplici indicazioni ma di  veri e propri comandamenti da rispettare e perseguire con impegno.

 

Nel I secolo dopo Cristo il poeta Giovenale scriveva che bisogna pregare gli Dei di concederci solamente due beni: la salute del corpo e quella della mente.

 

L' interpretazione moderna di "Mens sana in corpore sano" però è l'esatto contrario di quanto voleva dire Giovenale! Non è infatti sufficiente avere un corpo in buona salute per avere contemporaneamente una mente sana. Bisogna esercitare entrambi.

E questo ci dice il Dojo Kun!

Se vogliamo progredire nella via dobbiamo necessariamente equilibrare il fisico con il non fisico.

 

Ancora una considerazione.

 

Molti Maestri consigliano di trasmetterlo solamente ad allievi di discreto livello perché più coscienti dell' importanza di conservare e tramandare l'impostazione tradizionale non solo tecnica ma anche culturale ed etica. Io invece ritengo sia opportuno insegnare questi cinque precetti anche agli allievi più giovani e meno esperti.

 

Questo per almeno due motivi.

E’ più facile memorizzarlo se si è giovani. E qui mi collego all’ importanza di utilizzare la corretta terminologia giapponese durante la pratica e parallelamente di insistere perchè gli allievi la memorizzino.

 

L’ altro motivo è più “esoterico”.

Le parole hanno indubbiamente un potere. E in questo caso si tratta di belle parole. Si parla di educazione, sincerità, rispetto... Anche se non spieghiamo dettagliatamente agli allievi il significato/i di quanto pronunciato sono sicuro che queste parole agiranno positivamente sullo sviluppo della loro mente.